QUANDO L’ARBITRO E’ PROTAGONISTA
Carnico [Redazione] 23 commenti »
Tre mesi di di squalifica all’allenatore del Cercivento Stefano Morassi, quattro giornate a Devid Morassi, due a Mattia. Queste le decisioni del giudice sportivo dopo Bordano-Cercivento. Sull’argomento proponiamo l’intervento di Massimo Radina, presente all’incontro.
Blatter parla di moviola, per fortuna ai nostri umili livelli non serve ancora, bensì serve umiltà ad una classe, quella arbitrale, a cui non si chiede l’annullamento dell’errore in quanto insito nell’uomo, ma si pretende buon senso e dialogo.
Caro Forgiarini, presidente della sezione AIA di Tolmezzo, il suo sarebbe oggi un commento gradito, perché avendo avuto modo di parlare con lei (sempre con grande piacere) e aver conosciuto Gilberto Dagnello, presidente regionale degli arbitri, so che questo nuovo corso è aperto al dialogo. L’ennesima presuntuosa prova di Guido Lepore non può essere difesa, non potete passare al massacro il Cercivento dopo che il principale uomo che deve dare l’equilibrio non è in grado di garantirlo. Ha espulso Devid Morassi perché il giocatore ha fermato, tentato di stoppare la corsa dell’arbitro protestando per un rigore non concesso dopo la conclusione dello stesso Morassi. Sappiamo che toccare l’arbitro è un reato calcistico, ma solo chi ha una visione teatrale del suo ruolo in questi livelli estrae con simile arroganza il rosso ad un giovane esuberante, ma pur sempre corretto come Devid. Poi come non bastasse manda negli spogliatoi un giocatore per un normale fallo di gioco, perché ha evidentemente perso di mano la gara e ha inconsciamente deciso di diventarne protagonista, cadendo a picco con le sue stesse decisioni. Sarà sempre colpa del pubblico o dei giocatori se le gare finiscono con espulsi e proteste veementi? Sappiamo che noi carnici fatichiamo a frenare le passioni, ma meditiamo sul ruolo dell’arbitro che invece di spegnerle le alimenta usando cartellini e gesti per diventare protagonista, per curare con il potere decisionale concessogli dalle regole una gara a cui la personalità, il dialogo e il buon senso gioverebbero gran lunga di più. Sapere poi che il Cercivento viene punito con maxi squalifiche, allora mi chiedo: dov’è il dialogo e il buon senso Forgiarini? Ero presente e so che Stefano Morassi ha reagito in maniera esagerata e fuori luogo e ha anche ammesso “mi squalifichino pure fino al prossimo anno”, ma se il direttore di gara conoscesse il termine dialogo capirebbe che con personaggi sanguigni come Morassi basterebbe fare una chiacchierata a fine gara e spiegare le proprie ragioni. Invece no, meglio nascondersi nelle dichiarazioni dei referti e squalificare per mesi (fino a ottobre) gente che fa per volontariato il campionato Carnico. Se Lepore è un buon arbitro o meno spetta ad altri giudicarlo, non a chi scrive, ma quando tra ventidue spicca la sua figura, allora significa che qualcosa non va. L’arbitro non deve essere protagonista, è una massima non scritta del calcio. Chissà, caro Forgiarini, se viene il dubbio che stavolta l’arbitro abbia sbagliato e mi creda, qua non serve la moviola, ma sono semplici sensazioni che un uomo di calcio avverte e magari annulla gli errori figli della presunzione e si limita a sbagliare come spesso fanno i giocatori con passione e tanta ingenuità, ben sapendo che poi può arrivare una squalifica, ma sperando che la tecnologia del buon senso ci sia almeno nel nostro campionato.
Massimo RADINA